di Giuseppe Longo

La Val Resia non è conosciuta soltanto per le sue bellezze naturali, per la sua cultura fatta di un idioma paleoslavo che si parla solo qui e delle caratteristiche musiche suonate con zitira e bunkula, ma anche per un prodotto tradizionale, tipico di queste montagne: l’aglio o strok, come è chiamato dalla gente del posto appunto nella parlata che, appena tornati sulla Pontebbana, diventa incomprensibile.

Resia è così orgogliosa del suo aglio, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale dal Ministero delle Politiche agricole e forestali oltre ad essere da quattordici anni Presidio Slow Food, che si raccoglie per fare festa.   Ed è quello che accadrà domani, 22 luglio, a San Giorgio, una delle sei frazioni – ci sono anche Prato, Oseacco, Gniva, Stolvizza e Coritis, proprio sotto il monte Canin – della verdissima vallata, con varie invitanti proposte tra le quali è annunciata anche una degustazione di piatti proprio a base di Aglio di Resia che si terrà a mezzogiorno.    Ovviamente, chi visita la festa – e sono tanti coloro che salgono in questi suggestivi e ospitali paesi proprio in occasione di questo evento – avrà anche la possibilità di acquistare lo strok, la cui raccolta comincia proprio in questi giorni, assieme ad altri prodotti tipici, sempre dell’agricoltura locale, come i buonissimi fagioli, o dell’artigianato

“Con la collaborazione del Comune di Resia e del Parco naturale delle Prealpi Giulie, che comprende nel suo territorio gran parte della valle di Resia, è stato avviato – come riferisce la Fondazione Slow Food per la Biodiversità – un progetto di valorizzazione dell’aglio locale che è di grande qualità, molto aromatico, con bulbi piccolini a tunica rossastra, ognuno dei quali ha 6/8 spicchi, ed è privo di spicchi centrali.   Un tempo, nelle serate estive – dopo il raccolto che avveniva tra la fine di luglio e la prima decade di agosto – si intrecciavano lunghe reste che venivano appese fuori dalle case e consumate poco a poco”.   Va infatti detto che lo strok è sempre stato caratterizzato da una produzione tipicamente familiare, quindi soltanto per l’uso domestico.   La produzione si è via via incrementata in questi ultimi anni, soprattutto dopo gli studi della Facoltà di Agraria dell’Università di Udine e i citati riconoscimenti da parte della stessa organizzazione fondata da Carlin Petrini e del Ministero delle Politiche agricole.

Ma vediamo ancora cosa ne pensa Slow Food a proposito del suo Presidio.   “Oggi l’aglio è confezionato in piccoli mazzetti da 4-5 bulbi e si conserva anche per un anno.   Lo strok è particolarmente adatto alla produzione di salumi perché è dolce, privo dell’aroma a volte acre delle varietà più comuni. Le coltivazioni della vallata sono naturali, la concimazione avviene con letame bovino e solo raramente servono trattamenti antiparassitari.   Il Presidio è nato per valorizzare questo piccolo patrimonio di biodiversità: l’unica strada possibile per dare un futuro alla comunità resiana, per evitare l’emigrazione dei suoi abitanti alla ricerca di un lavoro nelle industrie della carta o dell’elettronica, per dare vitalità a un’area protetta che non vuole essere un semplice museo naturale”.

Il Presidio Slow Food Aglio di Resia è sostenuto da Cirmont, Parco naturale delle Prealpi Giulie e Comune di Resia.

E allora via alla festa dedicata all’Aglio di Resia…

L’appuntamento, come detto, è per domani a San Giorgio: sperando nella clemenza del tempo, un’ottima occasione per trascorrere una bella domenica in una delle vallate più belle del Friuli, a contatto non solo con un prodotto tipico come lo strok ma anche con una storia e tradizioni che sono veramente uniche e che proprio per questo meritano d’essere conosciute, conservate e tramandate alle future generazioni.

le foto in copertina ed a seguire (Il torrente Resia e la sua valle)

sono tratte da questo sito che i invitiamo a consultare >>

https://www.agliodiresia.it

 

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